Sebbene vi siano stati molti tentativi di colmare il divario tra israeliani e palestinesi, aspettative di pace sono state disattese da entrambe le parti per decenni. Anche se il conflitto si estende in tutta la Terra Santa, è a Gerusalemme che esso è sentito più acutamente. In effetti, Gerusalemme può essere considerata come due città: l’est è l’est, e l’ovest è l’ovest, e sapete il resto. Eppure, mentre la realtà continua a deluderci, e la prospettiva di una soluzione che possa miracolosamente sanare la terra e unire i suoi elementi eterogenei continua ad allontanarsi, i semi di un'altra speranza, più modesta, cominciano a mettere radici.
La tolleranza può essere definita come l'intuizione che, anche se non riusciamo a superare le nostre differenze, dobbiamo comunque cercare di dare l'un l'altro lo spazio per essere se stessi. A tal fine, gli scultori Czeslaw Dzwigaj e Michal Kubiak hanno progettato il monumento della tolleranza. Rivolta verso il cielo su una tranquilla collina tra il quartiere ebraico di Armon Hanatziv e l'Arab Jabal Mukaber, sulle rovine di un antico tempio, la scultura è composta dalle due metà di una colonna divisa e da un ulivo dorato che cresce in mezzo, ombreggiando entrambi i pezzi. L'idea trasmessa è che anche se nessuno sa quando le due parti saranno riunite, c'è un nucleo di vita che germoglia e cresce col tempo, collegando simbolicamente tutto all'ombra che proietta. La collina e il monumento costituiscono un piccolo parco vicino alla Goldman Promenade, che è già un a tappa obbligata per la straordinaria vista panoramica sulla Città Vecchia e sulla valle del Cedro.
fotografato da: MONUMENTO DELLA TOLLERANZA - GOLDMAN PROMENADE
MONUMENTO DELLA TOLLERANZA - GOLDMAN PROMENADE
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