Simeone il Giusto (o Shimon HaTzaddik) era un alto sacerdote ebreo del periodo del Secondo Tempio e uno dei saggi Tannaim. Egli è noto perlopiù per la massima (citata nella Misghnah Tractate Avot): “L’esistenza del mondo è contingente a tre cose: la Torah, la religione e gli atti di gentilezza amorevole”.
Vi è una controversia in corso sul fatto che la struttura nota come Tomba di Simeone il Giusto ospiti davvero i resti del brillante saggio. La tradizione ebraica vuole che la tomba, posizionata a sud della Scuola Britannica di Archeologia nel quartiere di Sheikh Jerah, sia davvero quella di Simeone.
Gli archeologi, tuttavia, hanno datato la tomba al primo periodo bizantino, secoli dopo la morte di Simeone il Giusto. Come per le Tombe del Sinedrio, il primo riferimento alla Tomba di Simeone il Giusto risale al 1235 negli scritti del Rabbino Jacob l’Emissario. Secondo fonti storiche, durante il periodo Ottomano il luogo era regolarmente utilizzato da ebrei, cristiani e musulmani per feste pubbliche in onore di Simeone il Giusto, noto anche con il nome di “Yehudia”.
Oggi la tomba è meta del pellegrinaggio di molti religiosi, in maggioranza Ebrei. Alcuni di questi portano qui i loro figli maschi di tre anni per il loro primo taglio di capelli, durante una cerimonia mistica conosciuta come “upsherin” o “chalaka”.