Questa visita mi ha suscitato grande emozione, ripagandomi dell'attesa. L'ingresso e' piccolo, bisogna abbassarsi, si entra in gruppetti piccoli ( noi cinque alla volta) e si rimane per un tempo ridotto. Credo che le sensazioni siano personali, non si tratta di visitare un"opera d'arte.
La Basilica del Santo Sepolcro
La Basilica del Santo Sepolcro, situata nel Quartiere Cristiano della Città Vecchia, è una delle attrazioni turistiche più importanti di Gerusalemme. Per i Cristiani è il Luogo Santo per eccellenza; ogni anno, infatti, giungono qui in pellegrinaggio milioni di fedeli.
Il complesso, costruito nel IV sec. per volere dell’imperatore Costantino, sorge sul sito del Golgota (la Collina del Calvario) dove, secondo il Nuovo Testamento, Gesù fu crocefisso e risorse. L’edificio contiene anche quello che la tradizione considera il luogo della sepoltura di Gesù.
Sul lato meridionale dell’altare principale c’è una scala in pietra che porta al Calvario, la sala più decorata dell’intera Chiesa. Secondo la tradizione cristiana, dopo che il corpo di Gesù fu rimosso dalla croce, fu posto sulla Pietra dell’Unzione (localizzata all’ingresso della Chiesa) per prepararlo alla sepoltura. È consuetudine per i pellegrini baciare la lastra di pietra o ungerla con dell’olio.
La tomba vera e propria è all’interno di una delle due stanze dell’Edicola del Santo Sepolcro. La seconda stanza, invece, contiene la Pietra dell’Angelo, usata, secondo la tradizione, per sigillare la tomba di Gesù.
Ogni giorno nella Basilica si celebrano numerose Messe, aperte a tutti i fedeli. Si può controllare orario, luogo e lingua della celebrazione, sul sito del Christian Information Center
L’ingresso al Santo Sepolcro è gratuito.
Prima di partire avevo visto il documentario su Canale 5 dove avevano fatto vedere l'apertura e chiusura della porta. Siccome l'apertura avviene alle 4.00 del mattino, abbiamo optato per la chiusura alle 19.00. Interessante vedere il sacrestano che toglie la scala da una fessura e uno dei figli che con la chiave al collo...
altroPrima di partire avevo visto il documentario su Canale 5 dove avevano fatto vedere l'apertura e chiusura della porta. Siccome l'apertura avviene alle 4.00 del mattino, abbiamo optato per la chiusura alle 19.00. Interessante vedere il sacrestano che toglie la scala da una fessura e uno dei figli che con la chiave al collo unisce i due ingranaggi antichi e chiude la porta. Per un Cristiano come il sottoscritto è stata una forte emozione.
Mostra menoNel giorno in cui ho camminato più a piedi nella mia vita (28-12-22) decido di entrare a tramonto ormai avvenuto nella Basilica del Santo Sepolcro. Dopo aver visto nelle ore precedenti: muro del pianto e cupola della roccia ora tocca al luogo simbolo per i cristiani! La follia di visitatori qui dentro è importante e...
altroNel giorno in cui ho camminato più a piedi nella mia vita (28-12-22) decido di entrare a tramonto ormai avvenuto nella Basilica del Santo Sepolcro. Dopo aver visto nelle ore precedenti: muro del pianto e cupola della roccia ora tocca al luogo simbolo per i cristiani! La follia di visitatori qui dentro è importante e capisco subito che ci sarà bisogno di una lunga coda per trascorrere qualche secondo a distanza ravvicinata dalla pietra su cui venne deposto il corpo di Gesù. Indimenticabile la musica di “Tu scendi dalle stelle” in sottofondo, in clima natalizio (anche se in tutto Israele sono rare le occasioni in cui ci si ricorda del periodo importante per i cristiani). Sono le 17 circa quando entriamo nella chiesa e decido di non fare la coda restando fermo per vari minuti a guardare dalla “postazione migliore” come viene gestito l’ingresso per il santo sepolcro. Onestamente assisto a scene assurde: c’è un uomo (arabo?) che gestisce la coda e fa entrare “a testa sua” 4 persone alla volta. Con modi bruschi e poco cortesi invita a sbrigarsi anche gli anziani. Assisto prima alla scena in cui fa togliere una candela appena messa da una fedele e poi all’espulsione di un signore anziano che “non aveva sentito/capito che si NON si potessero scattare foto”. Non fa sconti neanche ad eventuali familiari non facendo passare nessuno oltre quelli da lui decisi. Intanto nella coda si inserisce mio fratello ed esattamente davanti a lui noto con incredulità un signore tedesco (probabilmente con la moglie) che il giorno prima nell’aeroporto di Tel Aviv ci aveva richiamato proprio per aver superato varie persone in coda con un “GO BACK - RITORNARE!”. Di coincidenze strane ne è pieno il mondo ma ancora oggi mi chiedo come sia possibile avere incontrato due giorni di fila, in due città diverse la stessa persona sempre nella stessa scena (durante una lunga coda!). Stavolta io decido di non partecipare alla coda, peraltro lunghissima.. Da quel che noto e mi riferisce mio fratello stavolta pare che la situazione si sia invertita con un gruppo di italiani che accusa il tedesco di aver scelto la parte più rapida della coda invitandolo a tornare indietro.. Forse memore di quanto accaduto il giorno prima stavolta è lui a decidere di non tornare indietro. (Vedi recensione aeroporto Ben Gurion per capire meglio).
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